Nell’ambito delle attività promosse dalla regione Puglia per la promozione dell’esperienza turistica, tieni d’occhio le iniziative di Discovering Salento che propone visite guidate gratuite ai più celebri monumenti, con incursioni sceniche da parte di attori in costume d’epoca … e altro ancora.
Il Castello di Otranto
Il castello di Otranto, nell’immaginario collettivo, è legato alla sanguinosa presa della città da parte dei turchi nel 1480, anche se il Castello come lo vediamo oggi era all’epoca molto diverso.
Fino al 1480 Otranto fu una città molto fiorente, frequentata da veneziani, dalmati e levantini. Il 22 luglio, desiderose di creare un ponte con i musulmani in Spagna, le armate turche al comando di Acmet Pascià assediano la citta, che cade il 12 agosto, crivellata da un diluvio di palle di pietra. I turchi massacrano la popolazione, ma risparmiano ottocento uomini, che sono pronti a graziare in cambio della loro conversione all’Islam. Gli abitanti di Otranto non cedono e vengono uccisi.
Ancora oggi sono visibili le palle di pietra dei turchi conservate all’ingresso dei vicoli e delle case del centro storico.
Prima del 1400 la città di Otranto era protetta da un muro di cinta intervallato da cento torri perimetrali, alcune delle quali erano state costruite in epoca romana e successivamente era stato rinforzato da Federico II.
Dopo la riconquista della città nel 1481, gli spagnoli decisero di proteggere il centro cittadino con fortificazioni più sicure e adeguate ai pericoli cui era soggetta Otranto vero e proprio avamposto della civiltà occidentale. Furono costruite delle nuove mura intervallate da tre Torri chiamate: Ippolita, Alfonsina (deve il nome ad Alfonso d’Aragona il liberatore della città) e Duchessa (forse la moglie del duca Alfonso). Queste tre torri insieme al Castello cingono in un abbraccio il centro storico di Otranto.
Il Castello è posto nell’angolo sud – ovest della città. Ha una struttura trapezoidale con tre torri circolari poste a tre degli angoli, mentre dal quarto angolo si stacca uno spuntone a forma di lancia. Il quinto angolo non presenta torri.
Le torri circolari furono costruite dagli Aragonesi su progetto di Ciro Ciri e del grande architetto Francesco Di Giorgio Martini. Ma già dopo qualche anno non erano adeguate ai progressi delle armi da fuoco e le nuove indicazioni in materia di architettura militare imposero la costruzione di un nuovo bastione, un vero e proprio baluardo puntato verso la minaccia che veniva dal mare.
All’interno del bastione si trova una sala molto bella, la sala triangolare, che spesso viene utilizzata per mostre, esposizioni ed eventi temporanei.
La facciata principale presenta in alto gli stemmi di Carlo V e del vice re don Pedro da Toledo, mentre sulla torre a destra dell’entrata, in alto, è visibile lo stemma di Pietro Giron, vice re di Napoli dal 1581 al 1586.
Entrando nel Castello di Otranto, sulla volta del salone d’ingresso si nota una feritoia stretta e lunga, dalla quale veniva calato in passato il portone in ferro. I piani superiori sono raggiungibili da una scala posta nel cortile interno del castello.
Il fossato non è mai stato pieno d’acqua, ma un tempo si accedeva al Castello esclusivamente tramite ponte levatoio, oggi trasformato in ponte fisso. Nel fossato vengono spesso organizzate in primavera le Giornate Medievali, generalmente scegliendo due giornate a maggio. In queste occasioni il fossato è teatro di una serie di iniziative tra cui ricordiamo la “fiera medievale di primavera”, rievocazione della fiera originale dedicata al popolo nel Medioevo, la “fiera del mercato” dove ammirare armi, abiti e strumenti d’uso a quei tempi, e soprattutto la raffigurazione tramite un centinaio di figuranti della vita del tempo. Vedrete così cavalieri e dame, soldati e cantastorie ed infine un appassionante palio per l’investitura a cavaliere.