Il Castello di Acaya è la splendida cornice della mostra “Roca nel Mediterraneo“, un’ottima occasione per conoscere la storia misteriosa e affascinante di Roca Vecchia e visitare la fortificazione ideata da Gian Giacomo dell’Acaya.
Roca Vecchia ha rappresentato per secoli un vero e proprio ponte tra Oriente ed Occidente. Il sito è stato abitato fin dall’età del bronzo e si trova sul mare in una posizione strategica tra Otranto e Lecce. Gli intensi scambi commerciali e culturali tra le due sponde del mediterraneo hanno lasciato tracce e reperti, faticosamente riportati alla luce dopo decenni di scavi coordinati dal professor Pagliara dell’Università di Lecce.
Un luogo estremamente suggestivo che, in base a quanto dicono i reperti, è stato più volte distrutto, incendiato e ricostruito. L’ultima volta dopo essere stato utilizzato come base dai turchi per la conquista di Otranto del 1480, che portò al martirio di 800 otrantini che quest’anno sono stati proclamati santi.
Roca Vecchia venne abbandonata e gli abitanti si traferirono nei centri vicini continuando però nel mese di maggio ad onorare la Madonna del Santuario vicino al mare con un pellegrinaggio annuale.
Ma anche il Castello che accoglie la Mostra non è meno affascinante. Completamente rimodernato da Gian Giacomo dell’Acaya agli inizi del 1500, rappresenta uno dei primi esempi della rivoluzione architettonica che l’introduzione delle armi da fuoco causa nel disegno delle fortificazioni (splendidi i disegni di Michelangelo dello stesso periodo per le fortificazioni fiorentine).
Si passa dalle forme circolari ornate da merletti, a bastioni trapeziodali e con muri a scarpa in grado di resistere meglio ai colpi di cannone. I merli vengono aboliti essendo poco resistenti e le nuove forme vengono studiate dagli ingegneri militari per fare in modo che i colpi delle armi da fuoco facciano meno danni.
Sono molto legato al Castello di Acaya (ho svolto una tesi sul restauro del Castello) e fin da adolescente l’ho visitato varie volte quando era ridotto ad un rudere pericolante. E’ stata una grande gioia vederlo finalmente restaurato!
E se dopo la mostra su Roca Vecchia, vi fosse venuta voglia di fare un’escursione direttamente sul posto, potrete combinare una visita al parco archeologico e alle rovine dell’antica città e un bel tuffo nella grotta della poesia o qualche scogliera nelle vicinanze con i fondali limpidi e l’acqua cristallina.
Buon tuffo!